La scrittura rappresenta un formidabile strumento terapeutico e di autoconoscenza, come sanno bene gli psicoterapeuti che la utilizzano.

La pratica del Training Autogeno può essere anche una occasione per praticare la scrittura introspettiva?

Sì, può esserlo, a patto che dedichiamo l’opportuno spazio alla stesura del Protocollo: si tratta di un diario di bordo dove annotare le sensazioni provate durante le esercitazioni del Training Autogeno, ma può diventare anche tanto altro.

Il terapeuta e l’allievo discutono assieme contenuto del diario e individuano per tempo eventuali errori di esecuzione degli esercizi, favorendo così il percorso di conquista del benessere psicofisico.

Per chi inizia a praticare il TA, il Protocollo è utile poiché assume due importanti funzioni.

  • È un compagno di viaggio, utile non solo per imparare il Training, ma anche per scoprire quello che avviene al proprio interno mentre si progredisce nel percorso.

     

  • È un canale aperto con il terapeuta, che leggerà con attenzione i progressi dei suoi allievi, ma anche le emozioni che si manifestano man mano che essi progrediscono nell’esplorazione di sé, tipica del TA.

Da molti anni insegno il TA a distanza nei miei percorsi online e ho potuto apprezzare l’importanza del Protocollo, poiché è il mezzo che tiene viva la relazione con gli allievi, dal momento che manca l’interazione dal vivo.

I miei corsi privilegiano la parola scritta, importante strumento di comunicazione e di introspezione.

Invito i partecipanti a utilizzare il Protocollo, descrivendo, oltre alle sensazioni fisiche provate durante gli esercizi anche ciò che la mente produce in termini di emozioni, ricordi, visualizzazioni spontanee.

È sorprendente osservare che tante persone vanno oltre la semplice annotazione “di servizio”, e desiderano esprimere i contenuti psichici emersi durante il Training.

Si delinea così un dialogo specialissimo e assai intenso tra terapeuta e addestrando, un valore in più – uno dei molti – del Training Autogeno.

In quest’ottica, possiamo considerare il Protocollo del TA un vero Diario terapeutico, una esperienza di scrittura introspettiva, da cui emergono spesso – e del tutto spontaneamente – vissuti intensi che, partendo dal corpo, raggiungono il mondo interiore. 

Si svelano così traumi irrisolti, ricordi rimossi, nuove intuizioni per voltare pagina nella propria vita.

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