Il Training Autogeno Superiore
“È necessario saper apprendere anche un’altra cosa: chi osò pensare di poter volare meglio degli uccelli, deve da essi anche apprendere a lasciarsi andare, a saper cader giù passivamente, a riposarsi nella calma.” (R.M.Rilke, citato da I.H.Schultz)
Un viaggio all’interno di sé
Va anzitutto precisato che la distinzione tra Training Autogeno Inferiore e Superiore ha fini didattici e descrittivi e che nelle intenzioni di Schultz vi è una continuità ideale tra i due cicli.
Nel Training Autogeno di Base abbiamo imparato a entrare in contatto con le percezioni del nostro corpo, ma ci siamo accorti che è impossibile scindere il corpo dalla mente, come fossero due unità distinte. Eseguendo gli esercizi corporei si sperimentano vissuti che richiamano esperienze passate, emozioni, e si esprimono attraverso il corpo e il suo linguaggio.
Durante lo svolgimento del TA di Base, alcune persone realizzano esperienze visive o acustiche che esulano dai vissuti proposti dall’esercizio che stanno eseguendo (ad esempio, la pesantezza, o il calore).
In un certo senso, queste persone già stanno sperimentando vissuti tipici del Training Autogeno Superiore e, di solito, si tratta di persone particolarmente predisposte a questo genere di esperienze.
Anche a livello fisiologico, possono verificarsi delle
modificazioni funzionali che preludono alle realizzazioni autogene costituenti la fenomenologia degli esercizi superiori, esse sono: passività psichica, indifferenza emotiva, isolamento sensoriale, modificazioni profonde dello stato di coscienza. (Schultz, ediz. italiana 1971. Dalla Prefazione all’Edizione italiana di G. Crosa, pag. IX).
Da questi presupposti prende le mosse l’esperienza di TA che molti Autori sono ormai restii a chiamare “superiore” (tra questi Bazzi e Giorda, 1979).
Non si tratta, infatti, di un’esperienza di superiore in termini di valore, rispetto al TA somatico, ma semplicemente diversa.
Se la prima era rivolta al soma e ai sintomi ad esso connessi, con il Training Autogeno Superiore (TAS) ci si rivolge alla psiche con l’obiettivo di raggiungere una più profonda autoconoscenza.
Sebbene anche per questo secondo ciclo Schultz abbia previsto un numero prestabilito di esercizi, lo svolgimento di questi è estremamente personale e anche piuttosto difficile, sia da descrivere che da standardizzare sulla base dei casi clinici..
A chi è utile questa sezione
* A chi vuole avere una idea di che cosa sia il Training Autogeno Superiore e in che cosa consistano le sette Esperienze.
* A chi sta seguendo un percorso assistito con lo Psicoterapeuta e necessita di un promemoria di tutte le fasi del Percorso.
Note importanti
* Il Training Autogeno Superiore è un vero percorso psicoterapeutico e non può essere condotto in proprio. E’ sempre necessaria la presenza del Terapeuta.
* Per potersi accostare al Training Autogeno Superiore è necessario avere una esperienza di almeno sei mesi con il Training Autogeno di base e padroneggiare perfettamente gli esercizi.
* Le informazioni contenute in questo percorso non possono sostituire l’intervento del terapeuta.
Condizioni preliminari
Per intraprendere il ciclo degli esercizi superiori sono necessarie alcune condizioni preliminari:
La persona che intende avviarsi all’esperienza del TAS deve anzitutto possedere un’ottima padronanza degli esercizi somatici.
Deve essere in grado di raggiungere lo stato di commutazione autogena in poco tempo e potervi rimanere per circa 30 minuti (salvo le possibili variazioni individuali).
Deve inoltre possedere un certo “talento” per le esperienze meditative: è evidente che un tipo eccessivamente tendente a razionalizzare e ad analizzare ogni sua esperienza non è ben disposto a quel “lasciar accadere” tipico della concentrazione passiva.
Deve poi possedere un certo “talento eidetico” ossia la capacità di visualizzazione e di immaginazione.
E’ necessario che abbia il tempo e la disposizione mentale per descrivete dettagliatamente le esperienze vissute durante gli esercizi. Sempre di un protocollo si tratta, ma assai più dettagliato e complesso.
In conclusione, chi intende intraprendere questo percorso deve disporre di sufficiente motivazione, tempo ed energia, essendo questo assai più impegnativo rispetto al ciclo precedente.
Le sette Esperienze del Training Autogeno Superiore
L'Esperienza del Colore personale
La Formulazione della Calma non è considerato un vero e proprio esercizio, ma una fase preparatoria in cui si trova in se stessi la disposizione alla concentrazione passiva. Illustrazione dell’esperienza della Calma e suggerimenti per realizzarla. Leggi tutto
L’esperienza del Prisma o dello Spettro
Si tratta del primo vero esercizio di Training Autogeno. Con l’esercizio della Pesantezza, attraverso l’esperienza della distensione muscolare, ne acquisiamo la consapevolezza. Istruzioni per eseguirlo correttamente. leggi tutto
L’Esperienza degli Oggetti
Con l’esercizio del calore, la distensione si estende al sistema vascolare, che è regolato da muscolatura liscia. Istruzioni per eseguirlo correttamente. leggi tutto
L’Esperienza dei Concetti astratti
Dopo aver preso consapevolezza dei muscoli scheletrici (esercizio della pesantezza) e del sistema vascolare (esercizio del calore) adesso si scopre il proprio vissuto cardiaco. Istruzioni per eseguire correttamente l’esercizio. Leggi tutto
L’Esperienza del Vissuto personale
L’esercizio del respiro consiste sostanzialmente nel porsi in una situazione di spettatore passivo del proprio respiro. Le implicazioni psicofisiche sono di grande rilevanza. Istruzioni per eseguire correttamente l’esercizio. Leggi tutto
L’Esperienza delle Persone
Con l’esercizio del Plesso Solare si prende consapevolezza degli organi contenuti nell’addome e delle loro implicazioni psicosomatiche. Istruzioni per eseguirlo correttamente. Leggi tutto
Il Dialogo con l’Inconscio
Ultimo esercizio del TA di base, consiste nell’esperienza della vasocostrizione del volto. all’appre Istruzioni per eseguirlo correttamente. Leggi tutto